Tra Maduro e il Re di Prussia, di Luciano Iannaccone

Se Nicolas Maduro, il sanguinario despota che in nome del nazional-socialismo chavista condanna il Venezuela alla fame ad alla violenza, fosse di estrema destra anziché di estrema sinistra, l’Italia avrebbe visto da tempo bandiere e mobilitazioni quasi giornaliere. Invece da anni assistiamo al calvario  di un popolo senza che i professionisti del “presidio” si muovano. C’entrano gli antichi vizi dell’(estrema) sinistra e anche le indecenti  santificazioni del Venezuela alla fame fatte da Grillo, dall’asino parlante Manlio Di Stefano (almeno nelle sue deliranti statistiche venezuelane del 2017), oggi sottosegretario agli esteri e da altri 5Stelle. Ma ora che un popolo è sceso in campo con una scelta istituzionale, l’autoproclamazione a presidente  ad interim del Venezuela del giovane Juan Guaidò, presidente dell’assemblea nazionale delegittimata dagli sgherri di Maduro, non possiamo più [...]

09 Feb 2019 • Giorgio Armillei

Il Landino l'Europa e i riformisti, di Vittorio Ferla

Fino a pochi anni fa l’Europa era un tema per addetti ai lavori. Oggi non è più così. L’avanzata delle forze populiste che mettono al centro della loro narrativa ideolo [...]

09 Feb 2019 • Giorgio Armillei

Intorno ad alcune confutabili tesi dei sostenitori del "si"

di Giovanni Bianco Ho letto con viva attenzione, in questi giorni di intenso dibattito postreferendario, alcuni articoli e contributi di convinti ed appassionati sostenitori del "si", ritrovandovi spesso pregiudizi e talora persino stereotipi. E anzitutto riduttivo bollare i sostenitori del "no" quali conservatori. Su quali basi politiche, storiche e culturali si basa una definizione così aff [...]

Osservazioni sull'esito referendario

di Giovanni Bianco Il risultato del referendum costituzionale è più roseo del previsto. Fa un certo effetto vedere Renzi comparire davanti agli schermi con un atteggiamento ben diverso da quello di pochi giorni fa, pronto a riconoscere i meriti dell'avversario, disposto ad affermare la vittoria della democrazia, dimissionario senza se e senza ma. Si chiude una fase della politica italia [...]

Cattolici e referendum: riformisti vs resistenti (ancora sull’articolo di Franco Monaco)

di Vittorio Ferla La fine del secolo scorso è stata caratterizzata da importanti transizioni sul piano internazionale (la fine del bipolarismo Usa-Urss in special modo) e sul piano nazionale (l’esaurimento del sistema dei partiti della Prima Repubblica). La transizione italiana è stata lunga e, per molti, non si è ancora completata. Fin dall’inizio, alcuni dei protagonis [...]

Palude, populismo e SI: ancora su Franco Monaco

Il confronto tra il Sì e il No al referendum è stato molto serrato, anche duro in qualche caso. Non conviene trasformare questa fase di confronto democratico in una resa dei conti, a maggior ragione se i conti vengono fatti male. Se poi questa resa dei conti viene iniettata in dosi consistenti nell’arcipelago del mondo cattolico le cose si complicano ancora di più. Qui infatti il riformismo i [...]

La mia risposta a Franco Monaco

Dal mio punto di vista segnalo che la riflessione è più debitrice di Duverger e della riflessione della sinistra non comunista francese (compresa quella personalista) sulla crisi della Quarta Repubblica e sull'impossibilità di governare uno Stato sociale moderno (quello che delineano le parti di principio di entrambe le Costituzioni) con istituzioni deboli e partiti deboli: http://www.lan [...]

Una risposta a Franco Monaco (che si chiede perché tanti cattolici hanno votato "sì" al referendum)

L’intervento di Franco Monaco su cattolici e referendum ( http://www.c3dem.it/cattolici-e-referendum/ ) è un prezioso contributo al dibattito. Innanzitutto, da sostenitore del “sì”, lo ringrazio per la buona notizia che mi dà. La maggioranza dei cattolici ha votato “sì”. Avevo la stessa sensazione, ma, se ce l’ha anche un [...]

Per non farsi franceschinizzare

Non farsi risucchiare dal buco nero della prima repubblica, dice bene Claudio Cerasa su il Foglio. Ma come si fa? Se non fosse stato chiaro prima del voto ora è evidente: l’unico che incasserà la vittoria del NO sarà il populismo giudiziario del Movimento cinque stelle. Non Bersani, non D’Alema, non Berlusconi, non Monti e il robusto e infido plotone d’esecuzione La Repubblica, Corriere d [...]

NOworld

Sono sotto i nostri occhi i primi effetti del NO. Sono bastate 12 ore e come in una puntata di Westworld i residenti del parco a tema “le gioie del parlamentarismo” hanno ricominciato a dare esecuzione al software. Pensano di essere autonomi ma eseguono istruzioni già scritte: le istituzioni politiche non sono uno scherzo e sono tutt’altro che sovrastruttura. Stabiliscono il campo di gioco, [...]

Il buon politico secondo Don Sturzo

di Tonio Dell'Olio “C’è chi pensa che la politica sia un’arte che si apprende senza preparazione, si esercita senza competenza, si attua con furberia. è anche opinione diffusa che alla politica non si applichi la morale comune, e si parla spesso di due morali, quella dei rapporti privati, e l’altra (che non sarebbe morale né moralizzabile) della vita pubblica. La mia esperienza [...]