Per non farsi franceschinizzare

Non farsi risucchiare dal buco nero della prima repubblica, dice bene Claudio Cerasa su il Foglio. Ma come si fa? Se non fosse stato chiaro prima del voto ora è evidente: l’unico che incasserà la vittoria del NO sarà il populismo giudiziario del Movimento cinque stelle. Non Bersani, non D’Alema, non Berlusconi, non Monti e il robusto e infido plotone d’esecuzione La Repubblica, Corriere della Sera, Sole24ore, tanto di cappello a The Economist che il no almeno l’ha detto chiaro e tondo - a proposito: alla faccia dei poteri forti tutti con Renzi - non la Costituzione italiana, non Meloni e neppure Salvini. Solo Grillo. Questa fase e questo tempo lavorano solo per lui, sia che si voti subito consentendogli di passare all’incasso del NO, sia che si voti più avanti, consentendogli di incassare gli effetti del balletto da fine “prima repubblica” cui abbiamo cominciato ad assistere dalla mezzanotte di domenica. L’alleanza tra i NO purchessia che sia chiaro sono in grandissima maggioranza, i NO del meglio colpire Renzi altrimenti ci frigge per almeno dieci anni e chi lo riprende più, i NO del prendiamoci la rivincita nel PD mettendoci insieme a Salvini e Meloni noi che avevamo accusato Renzi di cercare i voti del centrodestra, i NO dell’aristocrazia dei costituzionalisti, lavora all’unisono per la vittoria di Grillo. E mentre in Europa Merkel e Fillon provano a mettere in piedi un’alternativa di centrodestra alla politics of anger, noi ci occupiamo di Franceschini e dei reduci della sinistra DC. E il PD che poteva a ragione ambire ad essere l’alterativa di centrosinistra alla medesima politcs of anger torna a coltivare il proprio ridotto di sinistra. Quando si dice l’etica delle intenzioni e l’etica della responsabilità del buon Max Weber. Solo che i NO purchessia possono essere giustificati, sbagliano ma hanno un disegno. I NO del Renzi ci impacchetta per dieci anni possono essere giustificati, un po' meno perché ne va di mezzo l’interesse collettivo degli italiani oltre che l’aspirazione del centrodestra a governare, ma si capisce: politics as usual. I NO dell’aristocrazia costituzionale restano confinati al dibattito intellettuale, anche se qualcuno tra i giuristi del NO dovrà pur fare i conti con il diritto comparato nell’ambito del quale alcuni tra i loro argomenti appaiono francamente inconsistenti. Il NO che non ha giustificazioni è quello della communist vengeance. Lo schema, l’imprinting, il marchio di fabbrica somiglia terribilmente a quello terzinternazionalista: alleanza con chiunque pur di far fuori i riformisti. Giunti a questo punto temporeggiare, restare impigliati nel gioco di sguardi ravvicinato tra Quirinale e Corte costituzionale, sulla quale by the way prima o poi andrà aperta una riflessione riformista, farsi franceschinizzare non conviene: si può votare subito, meglio farlo.

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