La guerra

di Tonio Dell'Olio Siamo in guerra. Lo ripetono nei bar e negli autobus. Siamo in guerra. E lo diciamo senza sapere esattamente che cosa significhi realmente essere in guerra. Le bombe, le sirene, i morti e i feriti. La paura. Gente tra due fuochi. Quello del dittatore e quello della coalizione dei volenterosi. Come sempre nobile. Come sempre inevitabile e liberatrice. Umanitaria e doverosa. La guerra noi la vediamo solo in televisione. La guerra a due passi da noi. E non ci importa del Barhein e dello Yemen, come mai ci è importato del Darfur e del Congo. Perché c’è crisi e crisi. Alcune ci importano di più. Profumano di petrolio. Difendere la popolazione civile. Senza sapere come andrà a finire. Non si può fare il tifo come nello stadio. Ma davvero non si poteva fare altro? Non si poteva fare diversamente? Non eravamo noi italiani i più amici del dittatore? Non avevamo strumenti e parola e politica e diplomazia da adoperare per ridurre a ragione il “fanatico”? Prim [...]

17 Nov 2016 • Giovanni Bianco

In difesa dell'acqua bene pubblico

1. Siamo dunque giunti al giorno del voto. Dei quattro quesiti su cui siamo chiamati a votare i due sull’acqua sono stati particolarmente discussi e controversi, senza nulla togliere, in termini di [...]

17 Nov 2016 • Giovanni Bianco

Scelta di civiltà

di Raniero La Valle Il sovversivismo delle classi dirigenti, a suo tempo diagnosticato nella analisi gramsciana, si attua oggi nell’attacco portato all’integrità e unità dell’ordinamen [...]

17 Nov 2016 • Giovanni Bianco

Bugie di guerra

di Renato Sacco Quante [...]

17 Nov 2016 • Giovanni Bianco

L'italo tedesco

Una legge elettorale proporzionale ben congegnata può far funzionare nel nostro paese una democrazia decidente, una democrazia nella quale i governi sono scelti e puniti dagli elettori e non dai giochi oligarchici dei partiti, mantenendo tuttavia una forma di governo parlamentare? Una legge elettorale proporzionale ben congegnata, insomma, ci porta fuori dalla palude istituzionale nella quale sia [...]

Sui giornali cinesi si esalta la fine dell'articolo 18: la Cgil sconfitta dagli eredi di Mao.

da AsiaNews 30.03.2012 ITALIA - CINA Il sogno di Monti e dell'Italia per gli "investimenti cinesi" e la libertà religiosa di Bernardo Cervellera Le promesse di Hu Jintao di investire in Italia non hanno spazio sui giornali cinesi. Le necessità di riforme strutturali della Cina si scontrano con il monopolio del potere da parte del Partito comunista, che produce repress [...]

The Greek Tragedy, Act II di L.Zingales

The Greek Tragedy, Act II di L. Zingales in Project Syndicate CHICAGO – A Greek tragedy is typically composed of three acts. The first sets the scene. It is only with the second that the plot reaches its climax. For current-day Greece, the imposition of “voluntary” losses on the country’s private creditors represents just the end of the beginning. The r [...]

Ancora su Guido Formigoni, sussidiarietà e statalismo

L’intervento di Guido Formigoni nel dibattito su statalismo e sussidiarietà è ricco di spunti per approfondimenti specialistici che escono dal mio campo di osservazione. Penso però che finisca con il portare argomenti a sostegno della tesi interpretativa più generale che Formigoni dice di voler mettere in discussione. In breve l’individuazione di una linea di continuità tra alcuni importa [...]

Luca Diotallevi su dottrina sociale della Chiesa, art.18 e riforma del mercato del lavoro

Per un commento, Alessandro Guarasci (Radio Vaticana) ha sentito il parere di Luca Diotallevi, vicepresidente del Comitato delle Settimane Sociali. R. – L’accordo va in una direzione giusta almeno per due ragioni. La prima è che aumenta la flessibilità del mercato del lavoro, la seconda è che non si ferma alle vecchie convenzioni della concertazione: s [...]

Il lavoro come ideologia

Il PD vive una stabile condizione di strabismo. Da un lato si è consolidata al suo interno l’egemonia neo-socialdemocratica che, al fondo, appare come nulla di più che la riproposizione aggiornata di una variante di keynesismo statalista. Dall’altro, visto dalla sponda del governo Monti, è costretto ad abbracciare qualche dose, anche se non certo massiccia, del liberalismo riformista che [...]