Risposta a Luca su neoguelfismo e dintorni

Luca, ho come l’impressione che questa accezione di neoguelfismo definisca un concetto troppo ampio, dentro il quale finiscono troppe cose. Sia insomma afflitta dalla sindrome dello stiramento concettuale.  Tre notazioni. Ci saranno pure evoluzioni, dal neoguelfismo alla DC (come da titolo del libro di Scoppola) ma anche momenti di cesura, fratture, discontinuità. Per cui prendere a riferimento il neoguelfismo, il cattolicesimo liberale, il partito popolare, la DC non è esattamente la stessa cosa. Anche Sturzo, ad esempio, definisce i contorni di un partito nazionale, l’idea di un compito nazionale o non della difesa di interessi ecclesiali, ma lo fa “superando un’immagine di nazione cattolica incompatibile con le regole del conflitto”, come dice Traniello (Religione cattolica e stato liberale, il Mulino, 2007, p.27).  Il punto è che, ancora Traniello, l’idea di nazione cattolica ha una variante liberale e una variante intransigentista. E dunque occorre aggettivare l’idea di nazione cattolica se vogliamo utilizzarla, per così dire, nel dibattito attuale. E renderla spendibile in un contesto poliarchico. E’ certo poi che nella sua variante liberale l’idea di nazione cattolica costituisce uno dei presidi di un ordine poliarchico. Se non altro nella sua funzione di relativizzazione delle pretese di egemonia dello stato nello spazio pubblico.  Allo stesso modo occorre aggettivare il riferimento ruiniano al cattolicesimo. Quel “semplicemente cattolici” del discorso di Ruini per i 150 anni non basta più quando si cammina sulla via del discernimento pratico. Non basta più e coltiva, o lascia immaginare, l’idea di un cattolicesimo senza aggettivi. Un’illusione ci dice Scoppola (p.17 della prefazione alla terza edizione del suo Dal neoguelfismo alla DC) perché quando si entra nella realtà non ci sono che posizioni cattoliche che assumono “connotazioni particolari”. Luca aggettiva il ragionamento: orientamento poliarchico neo riformista, dice nella tesi XIII del suo testo postato su questo blog - http://www.landino.it/2010/10/cattolicesimo-italiano-e-questione-del-partito-politico - Ruini no. Non lo può fare? Ma su ciò di cui non si può parlare si deve tacere. Altrimenti è legittimo il sospetto del “nessun nemico a destra”….  Risposta alla postilla.  Grandi leader conservatori (Thatcher, Reagan, Kohl, Cameron) hanno prodotto grandi svolte.

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