Sante parole.......

Lucia Annunziata Direttore, L'Huffington Post RICEVI AGGIORNAMENTI DA LUCIA ANNUNZIATA Mario Monti a mani libere Un gesto che sicuramente drammatizza la situazione, ma che non contiene nessuna traccia di melodramma: ancora una volta infatti il Professore, messo all'angolo dalle intemperanze di Berlusconi ma anche dallo sfoggio di sicurezza con cui il Pd si attribuisce già da oggi una sicura vittoria elettorale, ha risposto alla Monti. Fredda, pacata e calcolata, la decisione del premier di dare le dimissioni dopo la legge di stabilita' ( sempre che vogliano I partiti approvarla, dice, con ironia, il comunicato " altrimenti si va all'esercizio provvisorio") riporta l'inquilino di Palazzo Chigi esattamente nello spazio dove lui ha sempre scelto di stare: al di sopra dei giochi di palazzo, e, se necessario, come lo è stato, al di sopra dei partiti. "Non voglio rimanere ostaggio", e' la frase che ricorderemo di questo momento. Non aveva davvero altre scelte, Monti. Da mesi e' in scena in Italia la classica duplicità tattica della nostra politica. Partiti che in privato continuavano a dirsi leali all'attuale governo, e che in pubblico continuavano ad attaccarlo. La campagna delle primarie e' stata cosi' vinta da Bersani ( sempre dichiaratosi "leale" con il Premier) su una piattaforma anti-Monti che ha prefigurato una campagna elettorale prima e poi un governo del Pd critico della esperienza montiana. Poi si e' mosso Silvio Berlusconi, nel modo drastico che gli è tipico: ha preso questa atmosfera di duplicità e l'ha trasformata nel gesto estremo di un pubblico ritiro di fiducia, segnando cosi' la sua discesa in chiave contro Monti - sul programma economico, e sulla giustizia. Avrebbe dovuto a questo punto il Professore rimanere immobile a prendersi mesi di insulti, diventando il bersaglio di una battaglia elettorale, il simbolo contro cui lanciare in piazza pietre e invettive ? E tuttavia continuare, per far passare impopolari provvedimenti come quello sulle province, o per tenere ordinatamente insieme le ultime settimane prima del voto, e , soprattutto, per continuare a garantire il paese davanti ai mercati e al mondo? Diciamo la verità, accettare tale percorso sarebbe stato anche agli occhi di chi lo appoggia un ambiguo messaggio in cui si potevano inserire molti ( sia pur segreti) dubbi sulle sue motivazioni. Sicuramente, se fosse rimasto fermo, Monti avrebbe dato a tutti la sensazione di essere rimasto solo, isolato, su una poltrona priva di fiducia, e un programma fallito. Forse altri, "ma non io" , ha detto - pare - ieri sera Mario Monti al Quirinale, tirando fuori dalle sue corde le caratteristiche più montiane : la sana arroganza di chi si sente diverso, e la freddezza intellettuale di chi sa fare politica. Il suo "grazie no" apre per il paese un periodo che rischia di essere caotico. I mercati da lunedì si faranno sentire - e il Premier qualcosa su queste reazioni deve sapere bene, visto che e' arrivato al Quirinale dal vertice internazionale di Cannes. Ci sarà poi una velocizzazione del processo elettorale che di fatto avverra' in quasi-assenza di un governo centrale. In compenso al voto andremo con maggiore chiarezza. Il Centro destra si e' assunto in queste ore la responsabilità di questa rottura con un governo che aveva voluto. Anche il Pd non avrà più l'alibi del doppio tavolo fra montismo e antimontismo. E sapremo già nelle prossime ore cosa sceglie. Lo stesso Monti sara' libero. Di fare cosa, lo vedremo.

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