Maritain 50 anni dopo: il personalismo al futuro, di Stefano Ceccanti


Una delle immagini-chiave del Concilio Vaticano II è quella in cui Paolo VI consegna al suo grande amico Jacques Maritain, di cui ricorrono oggi i cinquanta anni dalla scomparsa, il messaggio rivolto agli intellettuali, di cui vale la pena di riportare il passaggio centrale:

“Anche per voi abbiamo dunque un messaggio, ed è questo: continuate a cercare, senza stancarvi, senza mai disperare della verità! Ricordate le parole di uno dei vostri grandi amici, sant’Agostino:’ ‘Cerchiamo con il desiderio di trovare, e troviamo con il desiderio di cercare ancora’. Felici coloro che, possedendo la verità, la continuano a cercare per rinnovarla, per approfondirla, per donarla agli altri. Felici coloro che, non avendola trovata, camminano verso essa con cuore sincero: che essi cerchino la luce del domani con la luce d’oggi, fino alla pienezza della luce!”

Si coglie qui, in particolare, il senso di un filone fecondo del pensiero europeo, quello del personalismo comunitario, a cui è connesso in modo stringente il cattolicesimo democratico italiano, che, contrariamente a quanto molti pensano, è stato soprattutto una sorgente di idee, una matrice di idee più che il ricorso a formule fisse, a principi rigidi e immutabili e a strumenti ritenuti permanenti. Un percorso di ricerca in cui affinare e ridiscutere i propri punti di partenza.

Molti sono rimasti incantati o affezionati ai termini un po' altisonanti, da cultura palingenetica del progetto degli anni ’30, con cui i pensatori personalisti avevano esordito: “rivoluzione personalista e comunitaria” (Mounier), “nuova cristianità democratica” (Maritain) e/o dalla loro identificazione con strumenti partitici, con i partiti democristiani (peraltro mai stata vera per Mounier, ma solo parzialmente per Maritain). Tutte posizioni radicalmente superate nella loro ulteriore riflessione avvenuta nel vivo dei processi storici dei decenni precedenti, a partire dalla partecipazione alla Resistenza, esperienza comune tra credenti di religioni diverse e non credenti, che aveva fatto loro superare la frattura rivoluzionaria tra laici e cattolici, le polemiche eccessive contro lo Stato liberale, una contestazione per così dire dall’alto e dall’esterno degli Stati nazionali e il correlato intransigentismo, simile a quello dei cattolici italiani segnati dalla breccia di Porta Pia.

Di Mounier restano attuali soprattutto le riflessioni sulla legittima difesa anche armata contro l’appeasement verso il nazismo, applicazione particolare della sua dottrina realistica dell’impegno come scelta per cause imperfette e con mezzi imperfetti e la ricerca di strumenti politici nuovi, misti tra laici e cattolici, nello spazio della sinistra non comunista in alternativa alla divisione tra rifomisti cattolici (Mrp, la dc francese) e laici (socialisti e radicali). Di Maritain ci resta soprattutto l’idea dell’opzione preferenziale per la democrazia, contro l’impostazione astratta di neutralità rispetto alle forme di Stato che portava fatalmente ad uno scivolamento verso ambigue alleanze con i regimi autoritari, denunciato a partire dalla sua polemica contro il consenso dato dai vescovi spagnoli al franchismo. Vi è anche, a ben vedere, anche una confutazione ante litteram delle democrazie illiberali. Per Maritain, infatti, se si leggono in particolare le opere mature del dopoguerra, ossia “L’uomo e lo Stato” e le “Riflessioni sull’America”, i Paesi che avevano visto crollare le democrazie per la debolezza delle loro istituzioni e non per la loro forza (Italia, Germania, ma anche la Francia della III Repubblica) dovevano dotarsi di esecutivi forti e stabili, capaci di realizzare moderni Stati sociali, la politica doveva quindi essere decidente, ma al contempo anche non invasiva della sfera di autonomia della persona. In particolare a ciò conduce l’evoluzione del concetto di bene comune ben rilevata da Roberto Ruffilli: mentre in precedenza il pensiero cattolico, segnato dall’intransigentismo, si rivolgeva allo Stato per favorire la partecipazione alla vita eterna e quindi la propria attività sacramentale, e riteneva quindi i Concordati con gli stati autoritari un elemento chiave di questa strategia, in seguito il bene comune è invece visto in modo più ampio come un insieme di condizioni che consentono di valorizzare la dignità di tutta la persone, in tutte le sue dimensioni. Dalla richiesta per la libertà della Chiesa si passa a quella della libertà per i credenti e poi per quella di coscienza di tutti gli uomini. Come nel primo emendamento della Costituzione americana, attentamente compreso da Maritain, occorre evitare quindi la tentazione di imporre una particolare confessione religiosa o un’unilaterale visione etica. In particolare occorre evitare di farlo con la coercizione del diritto penale perché ciò, nonostante le intenzioni, metterebbe in pericolo il bene comune ampiamente inteso, inserendo un contrasto tra la lealtà alle istituzioni e i codici morali di alcune persone e gruppi sociali “la cui forza morale non è adeguata alla messa in vigore di quella proibizione”, come scrive ne “L’uomo e lo stato”, a partire da alcuni brani di S. Tommaso sulla legge umana che non può pretendere di inserire il vino nuovo della virtù in otri vecchi, nelle persone e nei gruppi umani coi loro limiti strutturali, pena la rottura degli otri.

Il personalismo, e il cattolicesimo democratico che ne deriva, non consiste pertanto nella sostituzione dell’imposizione di alcuni principi del cattolicesimo intransigente (in primis la libertà della Chiesa) con altri più o meno nuovi (l’uguaglianza, la fratellanza), con la medesima logica a somma zero del tutto o niente, ma nel ricercare con gli altri, senza autoghettizzazioni, concrete soluzioni pratiche, efficaci mediazioni tra principi e realtà, tra punti di vista che partono da fondamenti irriducibilmente diversi, come nel lavoro che Maritan sviluppò nella stesura della Dichiarazione Onu sui diritti umani. Difficile non vederne l’attualità, pur nella diversità di situazioni, a cinquant’anni di distanza.    

Da Il Riformista, 29 aprile 2023 

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