Lezioni per il PD
The Economist ha scelto una linea attendista su Ed Miliband. E’ stato un critico di Blair ma non lo si può certo definire un uomo Old Labour, anche se le sue posizioni sulla pubblica amministrazione e sulla scuola non sono per niente chiare e contengono molti elementi di conservazione. Riuscirà poi ad affrancarsi dall’ipoteca sindacale? Più critico FT, anche se non mancano segnali da apertura. Il punto decisivo è però un altro. Negli stessi giorni della scelta del nuovo leader Labour è uscita una delle prime analisi sistematiche del voto di maggio. E il quadro per il Labour è duro. In particolare nel Midlands e nel sud est dell’Inghilterra, le aree più dinamiche del paese dove si concentrano molti seggi marginali, quelli incerti che – in un sistema maggioritario a collegio uninominale – possono fare la differenza e accrescono gli effetti positivi della competizione. Il Labour tiene solo in Scozia e nell’area di Liverpool. Ma, ancora più preoccupante, il Labour contiene le perdite nei collegi dove maggiore è il peso del lavoro pubblico, tornando così pericolosamente vicino all’immagine Old Labour di un partito del pubblico impiego e del vecchio sindacato socialdemocratico. E infine un elemento di policy: non è la posizione assunta per l’intervento militare in Irak ad aver pesato sull’insuccesso Labour quanto la scarsa attendibilità delle sue proposte economiche. Non è stato sufficiente neppure il consistente rinnovamento dei candidati nei collegi: molto più efficiente l’azione dei conservatori che hanno introdotto il metodo delle primarie aperte per la selezione dei candidati. Non solo la sconfitta è dunque netta ma la strategia di Cameron, volta a stabilizzare una nuova centralità politica dei conservatori, prosegue senza battute d’arresto. Anche se deve fare i conti con i vincoli strettissimi della riduzione del debito pubblico e degli effetti della crisi economica. Ma c’è poco da fare. L’attore dinamico della scena politica britannica è lui. Il Labour insegue: solo qualche sondaggio può creare inutili illusioni. Lezioni per il PD? Sulla legge elettorale, sulla capacità di rappresentanza sociale e territoriale, sul modello di partito. Ma il PD non vuole apprendere.
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