La lettera che abbiamo inviato stamani con Augusto Barbera e Francesco Clementi a Enrico Letta

Caro Enrico, i mezzi di informazione danno oggi risalto a Tue perplessità sull’approvazione dell’Italicum. Non conosciamo le motivazioni politiche di questa Tua posizione, che naturalmente rispettiamo. Ci teniamo comunque a sottolineare che le linee principali di detta riforma (premio di maggioranza al 40%, ballottaggio fra le due prime liste, liste bloccate corte in alternativa però a possibili voti di preferenza ) riflettono le conclusioni della Commissione dei 35 esperti da Te fortemente voluta e insediata (capitolo V, punti 7 e 8, della Relazione finale , ma anche importante il capitolo IV punto 4), sotto l'efficace regia del Ministro Quagliariello e di Luciano Violante, con il solo dissenso dei colleghi Cheli, Onida, Dogliani, Olivetti. L’unica differenza riguarda i destinatari del premio che la Commissione individuava non solo nella lista più votata ma anche in una possibile coalizione di liste. Siamo sicuri che non sia questo il principale motivo di dissenso avendoti visto fra i firmatari del referendum Guzzetta nel 2007 (svoltosi poi nel 2009) che tendeva a riservare il premio alla lista più votata (e anche Tu avrai sofferto, anche più di tutti noi, visto che svolgevi il ruolo di sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, nel vedere all’azione con il governo Prodi II una coalizione che andava da Mastella a Turigliatto). Anche la riforma costituzionale del resto riprende , come sai, nelle grandi linee le conclusioni – sia pure a maggioranza - della Commissione Letta, che anzi erano addirittura più ampie ed incisive. Conoscendoci reciprocamente da tempo, siamo sicuri che non avrai difficoltà nel consentirci di diffondere questa nostra lettera Ti salutiamo molto cordialmente Augusto Barbera/Stefano Ceccanti/Francesco Clementi

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