Il PD è morto, viva il PD....

Si...non mi ci ritrovo più in questo Partito... Un Partito dominato da un D'Alema vecchio, trito e ritrito che mi ricorda tanto i vecchi dorotei, disponibili a fare alleanze con tutti pur di rimanere a galla e continuare a dominare il partito, nella vana illusione di dominare il Paese. Ma, paradossalmente, questo PD non ricorda neanche lontanamente i grandi parititi della prima repubblica, tanto vituperata. Walter ormai mi appare come una sorta di caricatura di sé stesso. Mi spiace, ho creduto tanto alla possibilità di investire, nel PD, il mio cuore ed anche il mio stomaco, ma mi rendo ormai conto che nel partito regna sovrano il caos. Tra rottamatori, vendoliani, bersniani, ecc., ecc....non ritrovo più le mie radici culturali. Si, le mie radici, quelle fucine, quelle della mediazione culturale alla quale sono profondamente legato, nel bene e nel male. Questo partito ormai è dominato dalla componente ex-PCI, ex PDS, ex DS, ex....... Una componente di minoranza, che ama esserlo e mira soltanto alla propria autoconservazione pur che sia. Una componente profondamente radicata nella cultura di provenienza comunista, che crede ancora ed illusoriamente nell'egemonia culturale e nel potere di veto. Le vicende CGIL e il comportamento del PD, durante il loro svolgersi, ne sono l'esempio plastico e drammaticamente sterile di tale cultura, fuori dal tempo e dal mondo reale. Ma come dicevo, nulla di strano, se si punta solo all'autoconservazione. Poi c'è il nostro Walter, che illusoriamente fa il matematico, nel tentativo di tramutare il 24% in 42%.... dimenticando che proprio quella differenza del 28%(> di 24) non si riconosce in un Partito che rincorre vecchie formule uliviste, rivedute e corrette, o leader di altre formazioni politiche come i Di Pietro, i Vendola, i Pisapia, ecc., ecc. Perchè votare una fotocopia sbiadita, quando è possibile votare l'originale? Non mi riconosco neanche in un fantomatico terzopolo, frutto di scissioni e di "scazzi" tutti interni ai vecchi e nuovi partiti. Forse è il tempo di ricominciare recuperando due assunti in cui credo sin dalla mia gioventù (ormai lontana...). Credo nela necessità di recuperare e rilanciare il ruolo dei cattolici in politica, con tutto il portato culturale di una tradizione che deve trovare una sintesi tra il cattolicesiomo liberale ed il cattolicesimo democratico, che a sua volta deve riuscire a dialogare ed unirsi alla tradizione culturale laica liberale e democratica. Con Giorgio (Tonini) a Camaldoli si era detto che solo un grosso scossone, in settembre, avrebbe fatto rinasce il ruolo riformista del partito. Caro Giorgio, a tutt'oggi, niente di nuovo sotto il sole...anzi...nubi più buie si sono addensate e si addensano in cielo... Letta, non riesce a distinguersi da Bersani; la componente cattolica, non riesce ad essere autorevole e determinante, anzi.... Le Rosi Bindi, con buona pace del mio amico Nick, sembra la fotocopia di D'Alema (anzi la brutta copia...), ed anche su questo versante nulla di nuovo: cose già viste in Azione Cattolica, ai tempi della mia presenza in Presidenza Nazionale FUCI. Forse.......sono necessari atti di coraggio dei nostri parlamentari, atti di rottura e di discontinuità che hanno sempre caratterizzato la presenza dei fucini in politica. Penso sia il tempo di ripensare al Pp o alla DC, come dice Luca, ma penso che vada anche ripansata l'esperienza della Margherita. So per certo che è il tempo di un impegno nuovo dei cattolici in politica.

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