HuffPost 05.12.13Porcellum, Francesco Clementi: "Sentenza di gravità inaudita che stimola gli istinti peggiori nel paese e nel parlamento

5 dicembre 2013 Pietro Salvatori Porcellum, Francesco Clementi: "Sentenza di gravità inaudita che stimola gli istinti peggiori nel paese e nel parlamento" Pubblicato: 04/12/2013 Lapresse "La sentenza mi ha notevolmente sorpreso, perché la Corte aveva vari strumenti a disposizione, varie strade percorribili. Il comunicato che è stato diramato fa capire che ha scelto quella di entrare direttamente nel merito". Francesco Clementi è professore di diritto pubblico comparato all'università di Perugia. Ma soprattutto è uno dei saggi nominati dal Colle per ripensare l'assetto costituzionale, e non ha mai nascosto le proprie simpatie renziane, schierandosi in prima linea a favore del sindaco di Firenze alle scorse primarie per la premiership. Lo raggiungiamo quando i giudici costituzionali si sono da poco pronunciati. Facciamo un passo indietro. Quali altri strumenti poteva utilizzare? Il ricorso stesso aveva alti profili di irritualità processuale, perché si trattava di un caso insolito di ricorso alla Consulta in via diretta e non incidentale. I giudici hanno deciso direttamente di superare questa questione, nonostante fosse stata posta da molti insigni costituzionalisti. Ok, andiamo avanti. Lei parlava di una scelta "politica". è una sentenza storica, che cambia in profondità la natura stessa del dibattito politico in un modo mai accaduto prima di oggi, almeno non con questa durezza. Sarà dannosa per il paese? Credo proprio di sì. Marca una chiara possibilità di tornare al proporzionale, ad una democrazia non decidente né bipolare. Mettendo cosi' "spalle al muro" il Parlamento infatti il rischio e' che non vi sia una reazione forte e in positivo per un bipolarismo di qualità migliore, quanto piuttosto, invece, il definitivo risveglio degli istinti più irresponsabili nel ventre molle di un Paese che non vuole essere responsabile. Quelli che ci hanno portato ad un debito pubblico monstre, in primis. Nei fatti il testo che emerge è un ritorno a prima dei referendum Segni poiché si cancella con un colpo di spugna tutto quello che è successo negli ultimi vent'anni. Rimettere il cittadino ad essere arbitro della democrazia, ora, sara' una sfida molto più dura e difficile. In che modo? Hanno deciso, ripeto, che era tempo di tornare al proporzionale, stimolando così gli istinti peggiori di una pancia del paese intimamente proporzionale, ma anche dei fautori delle larghe intese permanenti che siedono in Parlamento. Per cambiare questa legge occorrerà un doppio sforzo, perché le spinte che mirano a rimanere al proporzionale si faranno pressanti. I giudici sono arrivati a questa conclusione anche perché spinti dalla forte pressione popolare? Credo che abbiano deciso in autonomia, ma credo anche che non siano impermeabili rispetto all'opinione pubblica. Ha avuto un ruolo anche Giorgio Napolitano? Non nella sentenza ovviamente. Ma di sicuro, in tutti questi anni, il presidente della Repubblica ha più volte rimarcato l'esigenza che il Parlamento si decidesse a cambiare la legge elettorale; ad esempio, come non ricordare in tal senso quanto disse nel discorso che lo ha rieletto? Per cui, il suo ruolo è sempre stato quello di essere un forte pungolo per il Parlamento a fare le riforme. Come influirà questa decisione sul futuro prossimo di Matteo Renzi? Naturalmente non so cosa deciderà Matteo Renzi. Da studioso e da cittadino appassionato al futuro di questo Paese posso dire che cambia radicalmente il voto dell'otto dicembre. A maggior ragione adesso sarà un voto non solo per la segreteria di un partito, ma davvero per l'Italia dell responsabilità, del bipolarismo e del maggioritario. Per un Paese che vuole scegliere, come ricorda Renzi, il suo premier e la sua maggioranza subito, fin dalla sera stessa delle elezioni. E vederli governare il premier, il governo e la sua maggioranza, insieme, senza inciuci, per tutta la legislatura. Per questo, se posso, io mi auguro che il Presidente Romano Prodi torni sui suoi passi e decida di votare dopo una decisione di una gravità così. Lui davvero sa bene cosa vuol dire essere vittime di chi vuole l'irresponsabilità cronica come metodo di governo. E sa bene che non e' l'Italia che vogliamo.

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