I pesci rosa- da "Europa" di oggi

Francia. Si chiamano "Poisson Roses" e voteranno per François. Parla il fondatore Philippe de Roux: "Romperemo l'unanimismo tra i socialisti" Quei cattolici che scelgono il Ps, sognando un Partito democratico Si fanno chiamare Poissons roses, unendo il simbolo dei primi cristiani e il colore del Parti socialiste. Fine del 2011, la corsa verso l’Eliseo sta entrando nel vivo. Un gruppo di cattolici francesi annuncia il suo sostegno a François Hollande. Cattolici a sinistra, et voila, si riapre un dibattito che in Italia conosciamo bene. Temi etici e temi economici. Tra cattolici e sinistre laiche è possibile un compromesso su aborto, eutanasia, fecondazione assistita? Oppure la convergenza è impossibile e ognuno decide (e vota) secondo coscienza? E poi il ruolo dello stato nella vita economica: quando i cattolici scelgono la sinistra – dicono alcuni – è l’incontro tra due tradizioni stataliste, l’assistenzialismo democristiano e il keynesismo socialdemocratico; per altri invece il cattolicesimo liberale può trovare una sponda negli esperimenti di terza via. Questi Poissons roses, allora, da che parte staranno? L’idea di fondare un nuovo movimento politico viene a un imprenditore impegnato nel sociale – Philippe de Roux, 37 anni, fino a qualche tempo prima militante nell’Ump di Nicolas Sarkozy – e a Nestor Dosso, 39enne, consigliere municipale per il Ps in una banlieue parigina. Vogliono coinvolgersi nelle vicende del Partito socialista, per «mettere la persona al centro del dibattito politico». «Il programma dei Poissons roses – scrivono – mira a dimostrare che si può essere moderati anche battendosi per soluzioni di rottura». E di proposte “di rottura”, a spulciare il loro programma, ce ne sono parecchie: a livello europeo politiche monetarie espansive ed eurobond, difesa delle industrie locali con un «protezionismo europeo», tasse più alte per i redditi superiori a 250mila euro, attenzione alle richieste sindacali. I pesciolini rosa spiegano che «l’ideologia liberale», con un’immagine «perversa» della libertà, schiaccia gli «interessi umani» sotto il peso delle logiche economiche. Perfettamente in linea con la campagna elettorale di Hollande. Una spolverata di solidarismo cristiano su una ricetta tutta statalista? Assolutamente no, ci risponde Philippe de Roux per telefono: «Il mondo di oggi è sempre più complesso e lo stato non può regolare tutto, lo sappiamo bene. In questo campo la cultura statalista del Ps è un peso enorme, per certi versi si è fermi agli anni Ottanta». La metafora dei “Poissons” non è scelta a caso: «Quando si lavora insieme, come in una azienda, non si può ragionare solo in un’ottica piramidale, con un vertice che decide per tutti. Ci piace l’immagine del banco di pesci, che si muovono insieme ma ciascuno in modo autonomo. Come in un social network, tutti possono dare il proprio contributo». Lo stato può fissare le regole, ma la crescita economica è possibile solo a partire dall’iniziativa dei privati. «Per questo chiediamo alla sinistra di parlare di iniziativa imprenditoriale. Deve incalzare la destra sul suo stesso terreno. Non ha forse fatto così Sarkozy nel 2007, parlando di Blum e Jaurès, i fondatori della sinistra francese?». Quella dei Poissons roses non è una semplice adesione al programma socialista: l’aspirazione è modificare il partito dall’interno, suscitare un dibattito. «Non siamo un revival dei vecchi cattolici di sinistra – ci dice ancora de Roux, pensando a Jacques Delors e alla deuxième gauche –. Loro sembravano doversi “scusare” di continuo di essere cristiani; e così, mentre hanno fatto molto sulla giustizia sociale, hanno totalmente trascurato l’etica sociale». Eccolo qua l’altro nodo cruciale: «etica sociale», cioè il punto di incontro tra temi etici e giustizia sociale. «Su questioni come eutanasia e aborto, l’argomento che usano in Francia è sempre lo stesso: tu difendi certe posizioni perché sei cristiano; se non sono cristiano, la cosa non mi riguarda». De Roux ribadisce più volte che il suo gruppo, benché fondato da credenti, non vuole essere un movimento confessionale. L’esperienza dei Poissons roses nel sociale li spinge a pensare che all’origine della scelta di abortire, o di ricorrere all’eutanasia, ci sono spesso situazioni di disagio sociale. L’impossibilità di mantenere un figlio, di pagare per cure costose. «L’eguale dignità di tutte le persone – continua il fondatore del movimento – è un valore di sinistra: tutte le persone, incluse quelle sul letto di morte. Per dirlo non c’è bisogno di essere cristiani. è un messaggio che convince molti giovani di sinistra, e la nostra presenza nel Ps può essere utile a rompere un unanimismo spesso di facciata». La posizione di Hollande su molti di questi temi – si sa – è diversa. E qui ritorna l’idea del banco di pesci. «Il Ps oggi è un partito bloccato, di eletti, immutabile. Per questo ci affascina l’esperienza del Partito democratico in Italia, con le primarie a livello locale, i referendum di iniziativa popolare, la partecipazione dal basso. Poco importa poi che, come nel caso di Palermo, a vincere le primarie non sia stato un candidato del partito. Quella del Pd un’esperienza che può mettere insieme sinistra, laici, cattolici ». De Roux e soci – anche per il tramite di Tania Groppi, docente di diritto pubblico a Siena che ha aderito all’iniziativa francese – sono già in contatto col Pd e con altre realtà italiane, come la Comunità di Sant’Egidio. Il 21 giugno saranno in Italia per alcuni colloqui. L’obiettivo è organizzare per il 2013 un incontro europeo tra persone che condividono la stessa ispirazione «personalista e comunitaria ». «Non vogliamo che a sinistra prevalga l’esempio di Zapatero, dello scontro coi cristiani, – conclude de Roux – per evitare che l’80 per cento dei cattolici voti a destra». E che il nuovo inquilino dell’Eliseo, se si chiamerà Hollande, trascuri del tutto le domande che arrivano dai quella parte della società. Lorenzo Biondi

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