"Secessione no": perché?

Ma perché il legame matrimoniale è solubile e quello nazionale no? Se uno volesse divorziare dall'Italia come dovrebbe fare? Napolitano è stato un buon Capo dello Stato, a volte molto buono. Stavolta non credo. Sulla base di quale diritto si vieta ad una comunità locale di valutare e decidere democraticamente se collocarsi o meno dentro una comunità politica più larga? Perché 150 anni fa si fecero dei plebisciti per decidere l'adesione all'Italia ed oggi non potrebbero essere ripetuti, magari con esito inverso? Una risposta c'è: perché i relativi territori erano stati conquistati da militari (esercito piemontese) e paramilatari (garibaldini). E allora perché qualche lombardo  oggi non potrebbe ancora autoconquistarsi ed indire un bel plebiscito? Personalmente credo che l'Italia, a certe condizioni (lo dissi lo scorso anno a Reggio Calabria), abbia un senso e sia uno strumento di bene comune. Ma si tratta di condizioni empiriche (da controllare non da postulare) e politiche (dunque discutibili e suscettibili di scelta). L'Italia è un obiettivo politico legittimo che necessità lotta politica e consenso politico. O ne siamo capaci o non ci sono minacce che tengano. Se fossi stato in Calderoli avrei usato il discorso del Papa al Bundestag per criticare Napolitano. Certi diritti vengono prima delle leggi. Napolitano sinora è stato quasi sempre un presidio democratico (ma non dimentichiamoci il rischio supplenza sul quale ci allertava Giorgio A!). Non dovrebbe mollare proprio adesso. Non dovrebbe prestarsi alla strategia di delegittimazione di chi ha preso voti in libere elezioni. Credo che Berlusconi ed il suo centrodestra vadano battuti, ma politicamente ed innanzitutto elettoralmente. Rispetto all'ipotesi Monti o ad una delegittimazione costruita esclusivamente sull'accusa di comportamenti "tristi e vacui", Berlusconi finisce per rappresentare il meno peggio.

Condividi Post

Commenti (0)