Primo tempo, secondo tempo ... Mah!

Che senso ha rimandare a dopo le riforme (mercato del lavoro, status delle professioni, valore legale del titolo di studio, privatizzazioni vere ...) e i tagli? L'unica arma in mano al governo Monti rispetto al Parlamento è la condizione di emergenza. Attenuata questa con cosa lo convince il Parlamento a fare le riforme? Spesso si tratta di riforme a costo zero e con pratiche largamente istruite. Se non le saldi alle tasse, come pensi di farle passare? (Cosa costa decidere di vendere due reti Rai o abolire il valore legale della laurea?) E poi, con i margini di maggioranza che ha nelle Camere, anche se perde qualcosa gliene resta, eccome. E poi per il mercato del lavoro rispolvera la concertazione. Perché per i tagli alle pensioni no e per il mercato del lavoro sì? Non è che imboccare proprio per questa issue la strada della concertazione, dopo esserne stato esentato ed essersi avvalso di questa esenzione, significa attribuire minore o poca o punta urgenza alla cosa? Imporre tasse non è più semplice che imporre riforme e tagli. Eppure ha imposto solo tasse. Sono disposto ad accettare queste tasse ed anche maggiori, ma senza riforme che senso hanno i sacrifici? Le tasse servono a tenere in piedi questo Stato, a mettere altra acqua dentro una vasca bucata. Le tasse costano e non spostano. Esaurita la risorsa emergenza, dove troverà la forza Monti per fare riforme? O gli interessi politici che rappresenta (non quelli che lo hanno subito) è solo questo quello che volevano? Le rivoluzioni si fanno quasi sempre in poche settimane. Altrimenti detto: quello che si vuol davvero fare, si fa subito.  

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