Clima e dintorni, di Antonino Urso Miano

Venerdì è stata una lodevole giornata di
mobilitazione giovanile mondiale pro ambiente. A mobilitarsi sono stati prevalentemente
i ragazzi, gli adolescenti, i “pupils” di ogni Nazione.
Vi siete chiesti perché? Forse perché i ragazzi amano più di noi la madre terra? O forse perché semplicemente hanno un senso della giustizia, in generale, più sviluppato del nostro? Indubbiamente ciascuno di noi avrà una risposta più o meno plausibile. Tuttavia trovo deliranti le critiche mosse da alcuni settori della politica.
E vengo al dunque: ricordo che circa 30
anni or sono il mio professore di Fisica Tecnica, a Ingegneria, luminare nel
suo campo, teneva lezioni mirate e lungimiranti sugli effetti, in atmosfera e
sull'ozono, delle emissioni gassose e già allora si poneva il problema di come
arginare e limitare il riscaldamento globale senza mettere in crisi lo sviluppo
industriale secolare. Già allora, però, le gaussiane che tracciavano le
principali molecole inquinanti avevano picchi inspiegabili e preoccupanti. Ora
credo siano totalmente fuori controllo, come dimostrano autorevoli studi e
report, in primis quello dell’EPA (Enviromental Protection Agency).
Peraltro, non occorre essere esperti in
materia, per comprendere quanto serio sia il problema. Purtroppo gli effetti
dell’incontrollata gestione delle emissioni gassose sono drammaticamente
percepibili. Basti pensare all'aumento della temperatura ai poli (è vera, non è
un’invenzione) e agli anticicloni in inverno e ai cicloni in estate sempre più
frequenti, per citarne alcuni.
Ma da dove provengono le principali emissioni inquinanti?
Nell'ambito dell’inquinamento antropico, certamente, la componente principale deriva dal traffico veicolare e dal riscaldamento domestico. E alcuni seri studi mostrano, come negli ultimi decenni, il picco del grafico degli inquinanti principali è correlato all'aumento esponenziale dei veicoli termici.
La risposta è quindi banale:
l’ottocentesco ciclo termico dei motori a combustione è indubbiamente la causa
“principale” delle emissioni di polveri sottili, PM10, monossido di azoto e
biossido di carbonio (fonte EPA).
Causa ed effetto, quindi, sono noti a tutti i Governi a cominciare da quelli che appartengono al G7. Ma quali “Piani Ambientali” sono stati varati? Pochi, e quei pochi (ancorché boicottati) rimangono insufficienti.
Oggi le energie pulite (eolico,
fotovoltaico, per citarne alcune, con le quali alimentare i motori elettrici),
sono attuabili, alla portata di tutti e possono far parte “definitivamente”
delle politiche ambientali di qualunque Nazione.
Ma bisogna fare presto, il tempo è
scaduto.
I ragazzi l’hanno capito.
Antonino Urso Miano
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