Ceccanti (Pd) Ringrazio il professor Monti, ma non ci sono le condizioni politiche per una mia candidatura

Nei giorni scorsi mi e' stata preannunciata la proposta di una candidatura nella lista Monti al Senato in posizione da configurare una elezione pressoché certa. Solo dopo che si è conclusa ieri sera in modo irreversibile la vicenda della mia esclusione dalle liste Pd, in coerenza col sostanziale silenziamento dell'area liberal, ho proceduto a una rapida verifica della condizioni politiche, che pero' dal mio punto di vista non appaiono sufficienti. Ringrazio in ogni caso il professor Monti, a cui come italiani dobbiamo tutti peraltro molto. In particolare non e' anzitutto chiaro se l'iniziativa civica sia transitoria e trasversale per un reset dell'intero sistema dei partiti o se gia' ne prefiguri un esito, la sezione italiana del Ppe. Scelte tutte e due positive per il Paese, ma la seconda delle quali mi vede comunque estraneo. In secondo luogo non e' chiara la direzione che si vuole imprimere alla riforma delle istituzioni, se in chiave di una rinnovata democrazia competitiva oppure stabilmente bloccata al centro. E' ragionevole che una realta' magmatica e vitale voglia sciogliere questi nodi in un processo politico e non a priori, ma questo non consente a chi si identifica chiaramente in una posizione di merito di aderire facilmente a priori. Cio' non sminuisce in alcun modo il giudizio negativo maturato sulla riduzione di pluralismo operata consapevolmente dal Pd, prima con le regole per le cosiddette primarie parlamentari, segnate dal localismo e dal restringimento all'elettorato di appartenenza, e poi confermate con le scelte del listino. Resto comunque convinto che nella prossima legislatura una prospettiva riformista si regga necessariamente sulla collaborazione tra Pd e Lista Monti, che restano le uniche due forze veramente responsabili. Avremo occasione di riparlarne sabato ad Orvieto nel convegno su "Riformismo vs populismo".

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